
Buongiorno e ben ritrovati!
Sono state delle settimane bollenti, da ogni punto di vista e posso dire di essere sfinita, ma non abbastanza da abbandonare voi, miei cari amici.
La scorsa volta vi avevo accennato della mia convivenza forzata con altri soggetti pelosi che tutto possono vantare tranne l'eleganza e il rispetto dell'altro.
Inizio con il male minore: Yago (all'anagrafe Iago, perchè il giorno della registrazione qualcuno si è distratto), pastore tedesco, grosso e broccolone.
Pregi: Un coccolone senza pari, buono come una pallotta cacio e ove, onesto come non lo so spiegare, gioca con gli ospiti e anche con le zanzare. Praticamente uno spiffero di aria fresca in una giornata torrida.
Difetti: Pensa di avere il fisico di un barboncino toy, è totalmente inconsapevole della sua grandezza che quando ti passa vicino sembra un tamponamento a catena sull'autostrada, sempre alla ricerca di attenzioni, ma c'è qualcosa di peggiore, che non è neanche il suo codone enorme e peloso che ti sventola in faccia senza cura, qualcosa di terrificante che lo logora dentro.
LA GELOSIA!
E' la gelosia marcia che prova nei miei confronti. Una gelosia disperata, viscerale, quasi mortale. Se sente pronunciare il mio nome, corre a darmi i morsetti sul naso, se qualcuno poggia lo sguardo su di me, corre a darmi i morsetti sui piedini, ma il momento peggiore di tutti, quello che proprio non riesco a digerire e quando mi vado a rubare i fichi del signor Aquilino. C'è una pianta che ogni giorno rilascia a terra dei dolcissimi frutti troppo maturi per restare sui rami e io passeggiando me li vorrei gustare. Niente da fare, non appena entro in quell'area dorata quel cane maledetto morde la mia parte migliore, quella che io ritengo un piccolo capolavoro della natura. Il mio splendido deretano.
Faccio qualche passo più in là cercando di dimenticare, ma poi arriva Brusco il terribile, il male dei mali.
Ve ne parlo la prossima volta perchè mi sono già innervosita.
A presto e grazie.